CLASSIFICARE

Classificare e’ un’azione che facciamo molto spesso, anche senza accorgercene.
Significa ordinare un insieme di oggetti - naturali o non - secondo determinate caratteristiche (=criteri),che permettono di suddividerlo in sottoinsiemi.
Un criterio e’ valido se non lascia troppi dubbi - o meglio, nessuno - su come separare gli oggetti che mi interessano.
Criteri diversi portano a diverse classificazioni.
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COME VENGONO CLASSIFICATI I VIVENTI

Prendiamo in considerazione l’insieme degli esseri viventi.
Gli scienziati ne hanno classificati circa due milioni di specie, ma pensano che ne esistano almeno cinque
milioni, viventi. Senza contare le centinaia di milioni che si sono estinte durante la storia della vita.
E’ indispensabile mettere ordine, per potersi orientare in questa enorme varieta’ (biodiversita’).
 
Fu Carl von Linne’ (Carlo Linneo), svedese, vissuto nel 1700, che trovo’ un metodo ancora oggi usato.
E’ la nomenclatura binomia.
A ogni specie viene data una coppia di nomi in latino: il primo dice il genere a cui appartiene, il secondo la
specie. Per esempio, Homo sapiens o Canis lupus.
 
Perche’ in latino? Era la lingua internazionale del tempo di Linneo, un po’ come oggi l’inglese. Inoltre,
e’ una lingua ancora conosciuta per l’influenza che i romani hanno avuto nella cultura mondiale.
Del resto, e’ importante che esista un modo unico per individuare una certa specie, in qualsiasi Paese del
mondo, altrimenti gli scienziati comunicherebbero con difficolta’.
 
Linneo baso’ la classificazione di oltre diecimila specie sulle somiglianze e le differenze dell’aspetto esterno.
Non si conoscevano le cellule, ne’ il DNA. Anche l’evoluzione era una teoria ancora da sviluppare (lo fu nel
1800, soprattutto ad opera di un inglese, Charles Darwin).
 
Oggi classifichiamo in modo molto diverso, basandoci molto sulla struttura del DNA per capire come le
specie siano imparentate tra loro. Piu’ il loro DNA e’ simile piu’ e’ vicino, nel tempo, il loro antenato comune.
 
Che legame c’e’ tra genere e specie?
La specie e’ un sottoinsieme del genere.
In un genere, per esempio, il genere Homo, troviamo piu’ specie, sapiens, habilis, erectus, ...
 
Se la specie e’ la base della classificazione, bisogna capire come possiamo dare a un gruppo di organismi
viventi l’etichetta di “specie”.
La parola SPECIE indica un gruppo di individui:
- che sono in grado di riprodursi tra loro e i loro discendenti sono fecondi, cioe’ in grado di riprodursi a
loro volta,
inoltre,
- sono generalmente simili tra loro e
- vivono in ambienti con le stesse caratteristiche.
 
Ma specie e genere non sono le uniche categorie nella classificazione dei viventi.
Se piu' specie formano un genere, piu' generi formano una famiglia, piu' famiglie un ordine, piu' ordini una classe, piu' classi un tipo (phylum), piu' tipi un regno.
E' una specie di matrioska!
 
Non tutti i sistematici - scienziati che si occupano di questi temi - sono d’accordo sui criteri per classificare
i viventi. Ci sono discussioni. Ogni criterio ha i suoi pregi e i suoi difetti. Nuove scoperte portano a ripensare
vecchie classificazioni.
 
In ogni caso, oggi dividiamo gli esseri viventi in tre sottoinsiemi, chiamati DOMINI:
1. Archeobatteri (= batteri antichi)
2. Eubatteri (= veri batteri)
3. Eucarioti (= organismi fatti di cellule con un vero nucleo)
 
Nel terzo dominio - gli Eucarioti - ci sono quattro sottoinsiemi, chiamati REGNI:
1. Protisti
2. Piante
3. Funghi
4. Animali

Memo:
Piu’ sotto leggerai quali caratteristiche hanno questi domini e regni.
Prima pero’ e’ bene ricordare cosa significhino alcune parole.
Eccole, in ordine logico:
- Unicellulare: organismo formato da una sola cellula.
- Pluricellulare: organismo formato da molte cellule.
- Autotrofo: organismo in grado di vivere producendo da se’ il proprio cibo, come le piante.
- Eterotrofo: organismo che ottiene il proprio cibo nutrendosi di altri organismi, che possono essere solo
piante oppure piante e animali.
- Procariota: organismo formato da una sola cellula, che non ha un vero nucleo che contenga il suo DNA
(molecola che ha due proprietà’: (a) di potersi duplicare; (b) di dirigere le attivita’ cellulari).
- Eucariota: organismo formato da una sola cellula (o da piu’ cellule), che ha un vero nucleo, che contiene
il suo DNA.

Caratteristiche dei DOMINI:
 
1. Archeobatteri (= batteri antichi) Sono procarioti, ne esistono di autotrofi e di eterotrofi. Vivono in ambienti estremi (per temperatura, acidita’, pressione, ...) Dimensioni: ca. 0,5 millesimi di mm (micrometri)
2. Eubatteri (= veri batteri) Sono procarioti, ne esistono di autotrofi e di eterotrofi. Vivono in tutti gli ambienti. Dimensioni: da 0,2 a 10 micrometri
3. Eucarioti (= organismi fatti di cellule con un vero nucleo) Ne esistono di unicellulari e di pluricellulari. Vivono in tutti gli ambienti. Dimensioni: da pochi micrometri a centinaia di metri (es., sequoia)
 
Caratteristiche dei REGNI (sottoinsiemi del dominio degli Eucarioti):
 
1. Protisti - Ne esistono di unicellulari e di pluricellulari, ce ne sono di autotrofi e di eterotrofi. Vivono in tutti gli ambienti. Esempi: paramecio, ameba, diatomee.
2. Piante - Sono pluricellulari e autotrofe. Vivono in tutti gli ambienti, tranne i Poli.
3. Funghi - Ne esistono di unicellulari (es., lieviti) e pluricellulari. Sono eterotrofi. Vivono in tutti gli ambienti.
4. Animali - Sono pluricellulari ed eterotrofi. Vivono in tutti gli ambienti.